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Imbarcazione “Mozart” (ex “Brava”)
I-10300
CANTIERE COSTRUZIONE: MORRI & PARA
PROGETTO: A. VALLICELLI & C.
ANNO DI COSTRUZIONE: 1984
IMMATRICOLAZIONE: VE 4102 D
SCADENZA RINA: 2012
DOTAZIONI DI SICUREZZA: COMPLETE
MATERIALE COSTRUZIONE: SCAFO IN LAMELLARE WEST SYSTEM, COPERTA IN CARBONIO KEVLAR
LUNGHEZZA: 12.20
PESCAGGIO: 2.24
BULBO: ELLITICO IN PIOMBO
MOTORE: FARYMANN 20 HP TRASMISSIONE MECCANICA
ELICA: MAX PROP DA CROCIERA, PALE ABBATTIBILI DA REGATA
VELOCITA’ A MOTORE: NODI 7
STRUMENTI VENTO: B & G SERIE HERCULES 290
LOG: SUBSONICO E AD ELICHETTA
RADIOGONIOMETRO: B & G
RICEVENTE SSB: B & G HORNET 4; VHF: KELVIN; PILOTA AUTOMATICO: RAYMARINA
INTERNI: ORIGINALI, NON MODIFICATI, DA REGATA/CROCIERA, WC NAUTICO SEPARATO, FORNO BASCULANTE, FORNELLO CON TERMOCOPPIE, LAVELLO INOX, STIPETTI, CASSETTI, FRIGO PORTATILE, TAVOLO DA CARTEGGIO FISSO TRADIZIONALE CON SEDILE, N.8 CUCCETTE BASCULANTI CON MATERASSO, INTERNO DELLO SCAFO A LEGNO A VISTA RIFINITO, BELLISSIMO, BARCA DELL’ANNO 1985.
ATTREZZATURA VELICA: ALBERO SPARCRAFT, SARTIAME NAVTEC, DUE TANGONI UNO IN CARBONIO, COPERTA E RIGGING 2009, 6 VERRICELLI LEWMAR, MANIGLIE MANICO DOPPIO, DRIZZE NUOVE SPECTRA, VOLANTI-VOLANTI BASSE-PATERAZZO IN KEVLAR, MOSCHETTONI SPARCRAFT, VANG RIGIDO QUICKVANG.
VELE CROCIERA: N° 1 RANDA CON GARROCCI, GENOA NORTH 2#,TORMENTINA
VELE DA REGATA NORTH/SOBSTAD: RANDA DI CAPPA, N° 1 GENOA 4#, N° 1 GENOA 3# SOBSTAD, N° 1 GENOA LIGHT SOBSTAD, N° 1 GENOA MEDIO SOBSTAD, N° 1 RANDA SOBSTAD, N° 1 SPY #0.5 SOBSTAD, SPY #1.4 ,SET COMPLETO ADMIRAL CUP 1985
ANCORE: CQR ORIGINALE, HALL PER STAZZA
SERBATOI ACQUA: N° 3 IN GOMMA, DOCCIA ESETRNA
SERBATOIO GASOLIO: INOX CON CARICO ESTERNO DALLA COPERTA
BATTERIE: N° 3
IMPIANTO ELETTRICO: COMPLETO CON QUADRO, MAGNETOTERMICO, PLAFONIERE E NEON, LUCE PER WINDEX.CARGO
PARABORDI, CAPPETTE, SCOTTE DI RISPETTO, CIME E NORMALI ACCESSORI DI CORREDO
L’imbarcazione è regolarmente immatricolata , perfettamente a punto, pronta alla boa.
STORIA
PASQUALE LANDOLFI
All’inizio, siamo negli anni cinquanta, l’amore per la pallanuoto e le nuotate d’allenamento a Posillipo in mare aperto. Poi, le prime veleggiate sul gozzo del padre, rubando le lenzuola di casa per utilizzarle come vele. Quindi, il successo nel lavoro, il ruolo in Montedison e parallelamente, dal ‘77, l’inizio di una travolgente carriera nella vela agonistica. Sei mondiali vinti, otto partecipazioni all’Admiral’s Cup oltre a una valanga di titoli e vittorie in manifestazioni internazionali, il curriculum velico di uno degli armatori storici dell’altura agonistica italiana. Le sue barche, i suoi racer bleu, hanno avuto tutti un denominatore comune, il nome, “Brava”, oltre a un equipaggio fortissimo e unitissimo. La nostra forza, ha sempre dichiarato Pasquale Landolfi, è il gruppo. Ma per questo napoletano trapiantato a Roma, passa anche l’avvicinamento dell’Italia alla Coppa America dell’83. Pochi sanno che il 12 metri S.I. “Enterprise” era stato inizialmente acquistato proprio da lui nel 1981 e solo successivamente girato al consorzio “Azzurra”. Come pochi ricordano il Landolfi consigliere di Gardini nelle fasi iniziali della creazione del team finalista dell’edizione del ‘92. Comunque, per tutti i velisti del mondo, Pasquale Landolfi resterà sempre l’armatore dei “Brava”.
I “BRAVA” DI VALLICELLI
Le prime barche in società poi…la nascita di una dinastia leggendaria che ha letteralmente monopolizzato prima l’altura nazionale e quindi le level class internazionali, per oltre un ventennio. Il capostipite della saga dei mitici “Brava”, è un prima classe IOR di 45 piedi. Progetta- to nel 1981 da un giovanissimo architetto romano, Andrea Vallicelli, viene realizzato in alluminio negli Stati Uniti da Minneford. Parteciperà sia alla Sardinia Cup del 1982, che alla prima Admiral’s Cup di Landolfi, quella dell’83. L’anno successivo, nell’84, l’armatore napoletano si avvicina alla “level class” della sua vita, quella riservata ai One Tonner, i mitici 30.5 piedi di rating IOR. Si fa costruire il secondo “Brava”. E’ ancora un disegno di Vallicelli ma stavolta realizzato in legno da Morri e Para. Con questo dodici metri prende parte sia alla prima One Ton Cup disputatasi in Francia alla Trinité sur Mèr che all’Admiral’s Cup dell’85. L’anno successivo, viene varato il terzo “Brava”. E’ sempre un One Tonner di Vallicelli, ma stavolta è realizzato in composito da Bill Green in Inghilterra. Landolfi sta diventando sempre più internazionale, come i suoi successi d’altronde. Per la prima volta al nome dello yacht viene associato uno sponsor, la barca si chiamerà infatti “Brava les Copin”. Questo sarà il primo yacht di Landolfi a non prendere parte al campionato invernale di Cala Galera: una scelta emblematica, che indica chiaramente quale estremizzazione stesse avvenendo nella vela agonistica italiana e internazionale. I racer erano diventate autentiche macchine da Grand Prix rivolte, per costi e prestazioni, a un circuito selettivo e miratissimo. I “Brava”, non solo ricalcarono ma tracciarono loro stessi questa nuova “way of sailing”. Solovela
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