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Diario (blog)

ancora a proposito comandanti editoriale Nautech giu 2007

estratto editoriale Nau Tech giu 2007

di Edoardo Napodano

NauTech Crew

La figura professionale altamente qualificata del comandante -in tutte le accezioni, titoli e termini del Nuovo Codice della Navigazione- è fondamentale.

Nella persona del comandante e delle sue eventuali emanazioni (secondo, motorista, nostromo, cuoco, marinai, hostess) l’equipaggio,  si concentra un potere ciclopico, difficilmente immaginabile, che travalica di molto la mera conduzione dell’unità da diporto, imbarcazione o nave che sia.

–         Chi rende piacevole il tempo libero –scarso- dell’armatore, della famiglia e ospiti, con raffinata diplomazia? Chi al contrario può renderlo un inferno?

–         Chi amministra la “barca” (anche un piccolo yacht è sistema complesso, direttamente e indirettamente: un’azienda) e intrattiene con competenza i rapporti con cantieri, fornitori, tecnici e artigiani? Dal farlo professionalmente o meno può correre la distanza in un armatore per decidere di essere tale, o meno. Conosciamo l’armatore di una navetta di 35 metri che lasciato dal comandante per raggiunti limiti di età, ha mandato in pensione anche la barca!

–         Chi tratta con il personale di bordo, lo seleziona, lo forma, lo licenzia, lo porta con sé in tanti imbarchi?

–         Chi sceglie con potere assoluto, saggio, capriccioso e dispotico,  quali accessori, apparati, strumentazione, tender mettere a bordo. E consiglia quali vernici, smalti, antivegetative applicare, quando non lo fa direttamente lui. Nel caso invece non goda addirittura della più ampia autonomia con budget da sogno, chi non ricorda un “Dottore, avremmo bisogno di un nuovo tender … Senza il pilota automatico X non vado alle Baleari… Dobbiamo cambiare il generatore … )?

–         Chi definisce i lavori di ordinaria e straordinaria amministrazione a bordo?

–         Chi sovente coopera, o dovrebbe, con il progettista e l’architetto d’interni o arredatore?

–         Chi decreta il cantiere e il porto, soprattutto invernale (difatti molti marina e cantieri si sono attrezzati per dare il massimo servizio e confort agli equipaggi, pur di accaparrarsi “grassi” yacht)?

–         Chi sceglie spesso in definitiva la barca (oltre alle signore armatrici, of course)? Non deve quindi stupire la distanza siderale tra gli alloggiamenti d’antan e le odierne “suite” dei marinai, con tanto di “lounge” e diavolerie assortite. Come non stupisce la grande attenzione di tutto il mondo nautico per i comandanti e le loro esigenze. Sono paragoni estremi e riguardano piccoli yacht a vela, ma ricordiamo senza essere ottuagenari, gli “antichi” marinai che mangiavano velocemente in piedi nei locali cucina.

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